Aprite le Porte alla VitaE’ il titolo della 42° GIORNATA PER LA VITA.
Ecco alcuni pensieri tratti dal mes-saggio dei Vescovi d’Italia ai fedeli e agli uomini di buona volontà: “È l’occasione per dar luce al desiderio di vita buona e sensata che si genera negli uomini e nelle donne di questo tempo.
Infatti, “la vita non è un oggetto da possedere o un manufatto da produrre, è piuttosto una promessa di bene, a cui possiamo partecipare, decidendo di aprirle le porte”.
Spesso sono proprio le situazioni di prova, le relazioni da ricostruire, le crisi da superare a nascondere l’opportunità di dare un senso nuovo all’esistenza, schiudendo i chiavistelli del proprio cuore allo Spirito che risana gli animi.
Questa Grazia «purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un‘offerta secondo giustizia» (Ml 3,3).
Accompagniamo allora Maria e Giuseppe che offrono il Figlio nella Festa della Pre-sentazione al Tempio, unendo idealmente ogni piccolo concepito che chiede un abbraccio.
LA CUSTODIA DELLA VITA FRAGILE “È vero. Non tutti fanno l’esperienza di essere accolti da coloro che li hanno generati: numerose sono le forme di aborto, di abbandono, di maltrattamento e di abuso”.
Questa catena di rifiuto con l’apporto di tutti noi e con la forza della Grazia può essere interrotta e trasformata in un’azione di cura, capace di custodire ogni vita dal concepimento al suo naturale termine.
«Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, Gesù è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova» (cfr. Eb 2,18).
Lui, che è stato in agonia sulla croce e che è Risorto, può darci il coraggio di non cedere a scorciatoie dinanzi all’umanità fragile e agli stati di malattia terminale.
Ci guida la saggezza di Simeone, per dire come lui ogni giorno, fino agli ultimi istanti: «I miei occhi hanno visto la tua salvezza: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (cfr. Lc 2, 30-32). NELLE PROVE DELLA VITA NON SIAMO SOLI Così, attraverso le belle famiglie che colorano di gioia i nostri paesi e le nostre città, «lo stile della fraternità si irradia come una promessa sull’intera società» (AL 194).
Infatti, “non è possibile vivere se non riconoscendoci affidati gli uni agli altri.
Il frutto del Vangelo è la fraternità”.
Vi invitiamo quindi a cogliere questa occasione per diffondere semi di speranza e di nuova operosità, stringendo valide alleanze educative fra le istituzioni e anche tra le stesse famiglie”.

Ultimo aggiornamento (Lunedì 03 Febbraio 2020 07:34)