San Agostino disse: "Chi ben canta, prega due volte"... Il coro Parrocchiale "Santa Giuliana" si dedica con grande passione ed interesse all'animazione della Liturgia delle Sante Messe delle grandi festività e ricorrenze di particolare importanza della Parrocchia.
Nei momenti più importanti della vita religiosa della comunità, le grandi solennità dell'anno liturgico (Santo Natale, Santa Pasqua), le feste patronali, la celebrazione solenne dei Sacramenti (1a Comunione, Cresima), il coro parrocchiale rende un servizio di presenza e di animazione, esprimendo attraverso il canto che si fa preghiera, la gioia della fede.
Il coro è attualmente composto da 23 persone, ed è diretto dal maestro Mauro Pollastri che tra l'altro compone per il coro anche musiche e testi.
Per far parte del coro non è necessario conoscere la musica e chi non ha mai cantato non deve pensare a priori di non esserne capace, è sufficiente provare con gli altri ed in breve tempo si comincia a prendere l'intonazione e si diventa sempre più parte integrante del gruppo.
Se vuoi far parte del coro l'impegno da dedicare alle prove è soltanto di un'ora e mezza una volta alla settimana, quest'anno il giovedì presso la Chiesa Parrocchiale.
Don Mauro, Don Luigi Vanin, Don Luigi Didoni, il Maestro e tutto il coro vi aspettano.
Per informazioni:
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Al concerto hanno partecipato:
CORALE SANTA GIULIANA - CAPONAGO
SCHOLA CANTORUM S. EUSEBIO - AGRATE BRIANZA
ORCHESTRA DA CAMERA "FILARMONIA" - VILLASANTA
Ecco la targa ricordo del concerto.
3. È, dunque, necessario scoprire e vivere costantemente la bellezza della preghiera e della liturgia.
Bisogna pregare Dio non solo con formule teologicamente esatte, ma anche in modo bello e dignitoso.
A questo proposito, la comunità cristiana deve fare un esame di coscienza perché ritorni sempre più nella liturgia la bellezza della musica e del canto.
Occorre purificare il culto da sbavature di stile, da forme trasandate di espressione, da musiche e testi sciatti, e poco consoni alla grandezza dell’atto che si celebra.
È significativo, a tale proposito, il richiamo della Lettera agli Efesini ad evitare intemperanze e sguaiatezze per lasciare spazio alla purezza dell’inneggiare liturgico: «Non ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo» (5,18-20).
4. Il Salmista termina invitando alla lode «ogni vivente» (cfr Sal 150,5), letteralmente «ogni soffio», «ogni respiro», espressione che in ebraico designa «ogni essere che respira», specialmente «ogni uomo vivo» (cfr Dt 20,16; Gs 10,40; 11,11.14).
Nella lode divina è, quindi, coinvolta anzitutto la creatura umana con la sua voce e il suo cuore.
Con lei vengono idealmente convocati tutti gli esseri viventi, tutte le creature in cui c’è un alito di vita (cfr Gn 7,22), perché levino il loro inno di gratitudine al Creatore per il dono dell’esistenza.
Sulla scia di questo invito universale si porrà san Francesco con il suo suggestivo «Cantico di Frate Sole», in cui invita a lodare e benedire il Signore per tutte le creature, riflesso della sua bellezza e della sua bontà (cfr Fonti Francescane, 263).
5. A questo canto devono partecipare in modo speciale tutti i fedeli, come suggerisce la Lettera ai Colossesi: «La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali» (3,16).
A questo riguardo, sant’Agostino nelle sue Esposizioni sui Salmi vede simboleggiati negli strumenti musicali i santi che lodano Dio: «Voi, santi, siete la tromba, il salterio, la cetra, il timpano, il coro, le corde e l’organo, e i cembali del giubilo che emettono bei suoni, che cioè suonano armoniosamente.
Voi siete tutte queste cose. Non si pensi, ascoltando il Salmo a cose di scarso valore, a cose transitorie, né a strumenti teatrali». In realtà voce di canto a Dio è «ogni spirito che loda il Signore» (Esposizioni sui Salmi, IV, Roma 1977, pp. 934-935).
La musica più alta, dunque, è quella che sale dai nostri cuori.
E proprio questa armonia Dio attende di ascoltare nelle nostre liturgie.
Sala Stampa Vaticana - 26 febbraio 2003 - Udienza generale
CATECHESI DEL SANTO PADRE
Ultimo aggiornamento (Giovedì 15 Aprile 2010 06:47)