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A Casa dei Santi Marta, Lazzaro e Maria di BetaniaIl nostro nuovo diacono don Luca si presenta

Sono arrivato a “Casa di Betania” il 5 ottobre, pochi giorni dopo l’ordinazione diaconale.
Parlare di me è raccontare una vocazione, una storia d’amore, ed è innanzitutto ringraziare.
Ringraziare Dio per la fede.
Dio è diventato il fondamento della mia vita.
E‘ avvenuto progressivamente, ma ci sono stati momenti ed esperienze forti, in cui ho fatto scelte chiare.
Ho ancora nel cuore un pellegrinaggio a Roma, con un gruppo di adolescenti nel 2001.
Abbiamo recitato il Credo sulla tomba di San Pietro ed io l’ho detto con una consapevolezza ed una partecipazione nuove.
Ho vissuto un pellegrinaggio ad Assisi ed alla Verna assieme ai Cappuccini e lì ho davvero compreso l’unicità e la decisività di Cristo per la mia, la nostra, vita, attraverso la testimonianza di San Francesco.
Come non ricordare i due pellegrinaggi in Terra Santa, insieme a tante altre occasioni di formazione spirituale che mi hanno arricchito (ritiri, convegni, la catechesi dei giovani, pellegrinaggi, la GMG
di Colonia nel 2005, il Mese Ignaziano)?
Ho imparato ad integrare la ricchezza che mi donavano nel vissuto quotidiano (e la mia vita ne ha assolutamente guadagnato!).
È cambiato il mio modo di vivere i rapporti con gli altri: l’Amore non può essere tenuto per sé, va portato agli altri, perché in Dio solo, per mezzo di Cristo e per opera dello Spirito Santo, l’uomo si
realizza davvero!
Nella mia vita questa realtà emerge prepotente: gli anni della scuola dell’obbligo e del liceo scientifico, durante i quali a fianco della formazione umana e culturale si è sviluppata quella cristiana, attraverso
la catechesi, l’impegno come chierichetto prima e lettore ed aiuto catechista poi; l’impegno in famiglia anche di preghiera comune; gli anni (tre) di università (frequentavo fisica); l’anno di servizio civile
presso il Centro Educativo di prevenzione per adolescenti San Gaetano, dove poi ho lavorato come educatore fino al 2005 (in questi anni ho maturato la decisione di lasciare gli studi universitari: il lavoro
con minori in difficoltà mi ha mostrato che il mio principale interesse non era per la fisica…).
Sono stati anni intensi, pieni di relazioni, belli (tra l’altro ho imparato a sciare!).
Nel frattempo in parrocchia mi hanno proposto di essere catechista, allenatore di basket (sì: ho giocato come playmaker…) e sono stato consigliere nel Consiglio Pastorale Parrocchiale.
Durante questo periodo ho vissuto esperienze di volontariato (con anziani, senzatetto, disabili, ascolto di strada…): ho toccato con mano tantissime situazioni in cui l’uomo – da solo – non raggiunge la felicità
vera, non si realizza; perché non è in grado di farlo.
La preghiera ha sempre avuto spazio nella mia vita e sempre è stato vivo il discorso vocazionale; ha preso forma definita per me la chiamata ad essere sacerdote: un modo particolare di stare col Signore, conoscerlo più intimamente
e diventare mezzo perché altri lo incontrino e scoprano in Lui la pienezza della vita alla quale siamo chiamati.
È così grande l’amore di Dio rivelatosi a noi in Cristo, che va detto e testimoniato a tutti!
È maturata allora la decisione dell’ingresso in seminario nella Congregazione dei Servi della Carità (Opera Don Guanella): sono stato educatore con loro per circa 3 anni e mi ha colpito il loro carisma – la carità – che li porta
ad un’attenzione preferenziale per gli ultimi.
Le esperienze di apostolato fatte, il proseguire del discernimento ed il vissuto comunitario quotidiano hanno fatto emergere via via l’esigenza di un servizio a trecentosessanta gradi, tra la gente, nel loro quotidiano. Il 16 settembre 2007
mi sono dunque presentato presso il seminario diocesano di Milano (città nella quale sono nato il 5 luglio 1972).
Ringraziare, dicevo.
La mia famiglia: i miei genitori ed i miei fratelli (Paolo, sposato; Andrea, conseguita la maturità è ora in seminario a Venegono) che nella quotidianità sono stati i primi testimoni del Signore, anche attraverso la recita
del Rosario tutti assieme.
Quanto è importante la famiglia!
I miei mi sono stati vicini e mi hanno sempre accompagnato nelle scelte che ho fatto.
Grazie Signore, per la famiglia che mi hai donato.
Grazie per coloro che ho incontrato, per chi mi è di esempio, sprone, guida.
Non mancano i momenti difficili, faticosi, ma il Signore non mi fa mai mancare il suo aiuto, testimoniandomi attraverso l’aiuto di chi mi sta accanto un amore sorprendente: quante meraviglie compie per ciascuno in
modo originale e sempre vario ed inatteso.
È proprio vero: fidandoci ed affidandoci a Lui si ottiene il centuplo!
E cresce il desiderio di donare a mia volta!

Grazie a voi, per la bella accoglienza, la pazienza, la generosità!

Don Luca Damiani