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Il regalo di Natale? Più fiducia ai giovaniSul Natale, una riflessione di Carlo Maria Martini

Natale è avvertito da molti come il tempo dei buoni sentimenti.
Si stemperano le tensioni e l’animo sembra incline a guardare la realtà di oggi e di domani con occhi più benevoli.
E tuttavia molti non riescono, neppure in questi giorni, a riconoscere che possono esistere motivi di fiducia.
Ma vi sono tanti di noi che non aspettano soltanto questi ultimi tempi per vedere la decadenza della fede, perché ritengono di riconoscerla presente già nei nostri giorni, a cominciare dalla decadenza dei giovani.
C’è un modo di parlare di essi che ci appare senza speranza e senza remissione: i giovani sono abulici, indifferenti, svogliati, viziosi, dediti solo al divertimento, alle sostanze eccitanti o all’alcol.
Non è questa l’impressione che io ho dei giovani di oggi.
Questi giovani vanno aiutati, sostenuti, incoraggiati.
Con loro si può guardare avanti, ma a condizione che si lasci loro il giusto spazio, sia di azione che di parola, e che siano riconosciuti come veri protagonisti del nostro vivere sociale.
I grandi valori entrano nell’insieme della personalità attraverso il cuore, la mente e le mani.
Attraverso il cuore quando si parla al loro anelito di qualcosa di più grande.
Attraverso la mente quando vengono a contatto con le convinzioni profonde nella ricerca sul trascendente.
Ma valori veri si trasmettono anche con le mani: ciò avviene quando questi giovani accettano di sacrificarsi per gli altri.
Essi danno grande speranza, e si oppongono al declino della Chiesa e della società.
Il Natale ci riporta a questa fiducia in ciò che è nuovo, in ciò che viene ora nel mondo.
Facciamo sì che questa fiducia sia condivisa da molti.

(24 dicembre 2009) Carlo Maria Martini

Ultimo aggiornamento (Venerdì 02 Dicembre 2011 07:42)