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Le provocazioni di Family 2012Quanti giovani convivono perché hanno fatto una scelta di libertà e quanti invece rinviano il matrimonio per ragioni economiche o di organizzazione del lavoro?
Quante famiglie si fermano al primo figlio perché non ne vogliono altri o rinunciano al secondo o al terzo perché non hanno abbastanza risorse?
Quante coppie si separano con una decisione libera e meditata e quante invece perché momenti duri, sofferenze e inquietudini personali le hanno colte impreparate, indifese, sole e senza sostegni e reti di protezione?
Non si possono eludere queste domande quando si ragiona di famiglia oggi.
Negli ultimi decenni la famiglia italiana si è modificata per i sensibili cambiamenti del ciclo di vita dei suoi componenti: allungamento della struttura familiare in senso verticale e riduzione orizzontale del numero dei suoi membri. Questo a causa della persistente
bassa fecondità che segna il nostro Paese da almeno vent’anni e dell’aumento dei “grandi anziani”: gli ultraottantenni, entro il 2050 potrebbero raggiungere il 15% circa su una popolazione residente di 61,6 milioni di persone.
Così la famiglia italiana assomiglia sempre meno a quelle stereotipate della pubblicità: papà e mamma relativamente giovani, con figli in età della scuola dell’obbligo. Le situazioni di equilibrio già precario rischiano di precipitare a fronte di nuovi eventi avversi: l’aggravamento di un parente anziano, una malattia invalidante, la perdita del lavoro, l’insorgere di una dipendenza (ad esempio il gioco), un figlio adolescente problematico.
Il carico può diventare insopportabile, con l’emergere nei componenti della famiglia di vissuti di inadeguatezza («Dove ho sbagliato?»), di senso di colpa e paura della stigmatizzazione («Che cosa pensano adesso gli altri di noi?»), di malcelati bisogni di difendersi negando le difficoltà («Nella nostra casa non succedono queste cose»).
Nei casi più gravi si arriva alla disgregazione del nucleo familiare.
Si tratta di situazioni ineluttabili?
Come si possono affrontare?
La risposta è tutt’altro che immediata.
Riteniamo che il VII Incontro mondiale delle famiglie offra nella sua impostazione alcuni spunti di riflessione suggestivi che possono risultare illuminanti per la situazione italiana, offrendo le basi culturali per un rinnovamento della riflessione
e delle politiche per la famiglia.

(tratto da Aggiornamenti Sociali Maggio 2012)

Ultimo aggiornamento (Venerdì 04 Maggio 2012 10:13)