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CASA DI BETANIA: LA NOSTRA FESTA … CON DON MAURO
GIOVEDÌ 7 APRILE È IL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON MAURO.
Diventa ancora più significativo e toccante riascoltare alcune sue parole, ancora vere e illuminanti per il nostro cammino di Chiesa: «La nostra comunità sia come una grande Betania dove si vive l’accoglienza, l’ascolto e la missionarietà.
Marta di Betania ci aiuta a sperimentare l’accoglienza tra di noi, superando le naturali divisioni dovute al territorio e alle diverse tradizioni per apprezzare tutte quelle cose positive che ogni comunità porta in dote.
E ci invita pure ad esercitare l’ospitalità verso tutti coloro che si rivolgono alla comunità per qualsiasi bisogno.
Maria è per noi modello di ascolto, lei ha ricevuto l’elogio di Gesù e, come lei, ogni fedele è chiamato a farsi attento al Maestro che ha parole di vita eterna.
Da Maria impariamo anche ad essere riconoscenti, dando a Gesù il meglio, come il nardo, unguento preziosissimo, che lei ha versato sui piedi di Gesù. Lazzaro, ritornato in vita, è l’immagine di ogni discepolo che seguendo Gesù, ha la vita eterna e, come tale, diventa motivo per stimolare alla fede chi è alla ricerca della verità.
Da Lazzaro ci sentiamo spinti a vivere la missionarietà, a sentirci nel territorio come sale e luce, per rinnovare dal di dentro la nostra società» (da un articolo di don Mauro: La Casa di Betania, luglio/agosto 2009).
Molto bella anche quest’immagine, sempre utilizzata da don Mauro, che una parrocchiana del Consiglio Pastorale ha voluto condividere: “La Comunità Pastorale deve essere come la macedonia, dove ogni pezzo di frutta conserva il suo sapore e la sua peculiarità, amalgamandosi con gli altri e mantenendo la propria individualità.
Non è un frullato dove tutto viene mischiato in modo indistinto”.
Lasciamoci toccare tutti e “convertire” dal cuore buono di don Mauro, che dal cielo, non solo ci ripete queste parole, ma lui per primo prega il Signore per noi, perché troviamo il coraggio creativo per attuarle … allora diventeremo sempre più Comunità Pastorale, come la Casa di Betania.
Buon cammino.
don Giuseppe
Diventa ancora più significativo e toccante riascoltare alcune sue parole, ancora vere e illuminanti per il nostro cammino di Chiesa: «La nostra comunità sia come una grande Betania dove si vive l’accoglienza, l’ascolto e la missionarietà.
Marta di Betania ci aiuta a sperimentare l’accoglienza tra di noi, superando le naturali divisioni dovute al territorio e alle diverse tradizioni per apprezzare tutte quelle cose positive che ogni comunità porta in dote.
E ci invita pure ad esercitare l’ospitalità verso tutti coloro che si rivolgono alla comunità per qualsiasi bisogno.
Maria è per noi modello di ascolto, lei ha ricevuto l’elogio di Gesù e, come lei, ogni fedele è chiamato a farsi attento al Maestro che ha parole di vita eterna.
Da Maria impariamo anche ad essere riconoscenti, dando a Gesù il meglio, come il nardo, unguento preziosissimo, che lei ha versato sui piedi di Gesù. Lazzaro, ritornato in vita, è l’immagine di ogni discepolo che seguendo Gesù, ha la vita eterna e, come tale, diventa motivo per stimolare alla fede chi è alla ricerca della verità.
Da Lazzaro ci sentiamo spinti a vivere la missionarietà, a sentirci nel territorio come sale e luce, per rinnovare dal di dentro la nostra società» (da un articolo di don Mauro: La Casa di Betania, luglio/agosto 2009).
Molto bella anche quest’immagine, sempre utilizzata da don Mauro, che una parrocchiana del Consiglio Pastorale ha voluto condividere: “La Comunità Pastorale deve essere come la macedonia, dove ogni pezzo di frutta conserva il suo sapore e la sua peculiarità, amalgamandosi con gli altri e mantenendo la propria individualità.
Non è un frullato dove tutto viene mischiato in modo indistinto”.
Lasciamoci toccare tutti e “convertire” dal cuore buono di don Mauro, che dal cielo, non solo ci ripete queste parole, ma lui per primo prega il Signore per noi, perché troviamo il coraggio creativo per attuarle … allora diventeremo sempre più Comunità Pastorale, come la Casa di Betania.
Buon cammino.
don Giuseppe