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Puntare gli Occhi sui Giovani
Le feste degli oratori, che si svolgono in questo tempo nella nostra Comunità e nell’intera Diocesi ci stimolano ancora una volta ad osservare con interesse il mondo giovanile.
Lo ha fatto già Papa Francesco, che ha voluto addirittura un Sinodo (ottobre 2018) in cui i Vescovi di tutto il mondo e dei giovani hanno cercato di guardare dentro il cuore dei giovani per capire e prospettare un futuro più a portata di giovane.
Ci si lamenta spesso dei giovani perché non seguono gli “esempi” degli adulti, perché faticano ad adattarsi al mondo del lavoro, perché non si vedono in chiesa, perché mancano spesso sulla educazione e tanti altri perché.
Facciamo un piccolo sforzo per guardare il mondo con i loro occhi:
• Lo vedono sporco e inquinato, per questo si stanno mobilitando nel mondo intero perché i potenti si impegnino con maggior coraggio nella difesa dell’ambiente.
• Percepiscono che non sempre sono ben visti nel mondo del lavoro, perché si richiede esperienza, ma se nessuno li assume non possono fare esperienza.
• Si sentono delusi e spesso non considerati quando mandano curriculum infiniti e non hanno nemmeno una risposta.
• Non trovando qui lavoro, tanti puntano lo sguardo fuori del proprio paese e trovano lavoro all’estero.
• Vanno a scuola, frequentano l’università, ma lo sbocco è spesso un’attesa infinita.
Così si esprime Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Christus vivit a conclusione del Sinodo dei giovani 168.
In effetti, di fronte ad una realtà così piena di violenza e di egoismo, i giovani possono a volte correre il rischio di chiudersi in piccoli gruppi, privandosi così delle sfide della vita in società, di un mondo vasto, stimolante e con tanti bisogni.
Sentono di vive re l’amore fraterno, ma forse il loro gruppo è diventato un semplice prolungamento del loro io.
Questo si aggrava se la vocazione del laico è concepita solo come un servizio all’interno della Chiesa (lettori, accoliti, catechisti,…), dimenticando che la vocazione laicale è prima di tutto la carità nella famiglia e la carità sociale o politica: è un impegno concreto a partire dalla fede per la costruzione di una società nuova, è vivere in mezzo al mondo e alla società per evangelizzarne le sue diverse istanze, per far crescere la pace, la convivenza, la giustizia, i diritti umani, la misericordia, e così esten-dere il Regno di Dio nel mondo.
Lo ha fatto già Papa Francesco, che ha voluto addirittura un Sinodo (ottobre 2018) in cui i Vescovi di tutto il mondo e dei giovani hanno cercato di guardare dentro il cuore dei giovani per capire e prospettare un futuro più a portata di giovane.
Ci si lamenta spesso dei giovani perché non seguono gli “esempi” degli adulti, perché faticano ad adattarsi al mondo del lavoro, perché non si vedono in chiesa, perché mancano spesso sulla educazione e tanti altri perché.
Facciamo un piccolo sforzo per guardare il mondo con i loro occhi:
• Lo vedono sporco e inquinato, per questo si stanno mobilitando nel mondo intero perché i potenti si impegnino con maggior coraggio nella difesa dell’ambiente.
• Percepiscono che non sempre sono ben visti nel mondo del lavoro, perché si richiede esperienza, ma se nessuno li assume non possono fare esperienza.
• Si sentono delusi e spesso non considerati quando mandano curriculum infiniti e non hanno nemmeno una risposta.
• Non trovando qui lavoro, tanti puntano lo sguardo fuori del proprio paese e trovano lavoro all’estero.
• Vanno a scuola, frequentano l’università, ma lo sbocco è spesso un’attesa infinita.
Così si esprime Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Christus vivit a conclusione del Sinodo dei giovani 168.
In effetti, di fronte ad una realtà così piena di violenza e di egoismo, i giovani possono a volte correre il rischio di chiudersi in piccoli gruppi, privandosi così delle sfide della vita in società, di un mondo vasto, stimolante e con tanti bisogni.
Sentono di vive re l’amore fraterno, ma forse il loro gruppo è diventato un semplice prolungamento del loro io.
Questo si aggrava se la vocazione del laico è concepita solo come un servizio all’interno della Chiesa (lettori, accoliti, catechisti,…), dimenticando che la vocazione laicale è prima di tutto la carità nella famiglia e la carità sociale o politica: è un impegno concreto a partire dalla fede per la costruzione di una società nuova, è vivere in mezzo al mondo e alla società per evangelizzarne le sue diverse istanze, per far crescere la pace, la convivenza, la giustizia, i diritti umani, la misericordia, e così esten-dere il Regno di Dio nel mondo.
Ultimo aggiornamento (Lunedì 23 Settembre 2019 06:20)