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Sono nel Consiglio Pastorale da diversi anni.
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Cosa si intende per Comunità pastorale
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In Comunità è Bello
Ritornare alla Messa nella propria Chiesa dopo tre mesi esatti penso che sia per tutti una gioia: la gioia di ritrovarsi, la gioia di cantare insieme, la gioia di ascoltare dal vivo la Parola di Dio, la gioia di ricevere il Pane della Vita, la gioia di trovare un prete per una buona confessione, insomma la gioia dell’essere Chiesa, dell’essere Comunità! Forse questi mesi di assenza hanno acuito in noi il desiderio di incon-trarci, di scambiarci dal vivo due parole.
Certamente manca il contatto fisico, ma tutto può essere sostituito con uno sguardo accogliente, un sorriso “mascherato” …
Ciò che il virus ci ha negato lo potremo fare a tempo opportuno con maggior trasporto, con più consapevolezza, dando quindi ai “segni” il loro vero significato.
Dobbiamo ringraziare in modo particolare Papa Francesco che ogni mattina riusciva, con il suo commento alla Parola di Dio, a infondere coraggio e speranza in quei giorni oscuri, rinchiusi nelle proprie case.
Ci sono stati anche momenti di grande dolore per i tanti defunti a cui si è potuto soltanto dare una benedizione al cimitero (42 ad Agrate / 11 a Caponago / 8 a Omate).
Avremo modo di organizzare delle celebrazioni comunitarie al fine di onorare la dignità di ogni figlio/a di Dio, morti a causa del coronavirus.
Quando e come riprendere regolarmente la vita della Comunità e le sue celebrazioni?
Lasciamo trascorrere queste due settimane e, da dopo Pentecoste (1 giugno), riprogrammeremo gli orari delle S. Messe, tenendo però sempre conto che dopo ogni celebrazione bisognerà provvedere alla pulizia, all’igienizzazione della Chiesa e per questo si capisce che non basta aprire e celebrare, occorre anche la presenza di gioiosi volontari che procurino di rimettere in ordine la chiesa.
Molte cose cambieranno e viene così richiesto a tutti di superare il “si è sempre fatto così” per accogliere la novità che ci aiuterà a vivere me-glio il nostro essere Comunità.
Certamente manca il contatto fisico, ma tutto può essere sostituito con uno sguardo accogliente, un sorriso “mascherato” …
Ciò che il virus ci ha negato lo potremo fare a tempo opportuno con maggior trasporto, con più consapevolezza, dando quindi ai “segni” il loro vero significato.
Dobbiamo ringraziare in modo particolare Papa Francesco che ogni mattina riusciva, con il suo commento alla Parola di Dio, a infondere coraggio e speranza in quei giorni oscuri, rinchiusi nelle proprie case.
Ci sono stati anche momenti di grande dolore per i tanti defunti a cui si è potuto soltanto dare una benedizione al cimitero (42 ad Agrate / 11 a Caponago / 8 a Omate).
Avremo modo di organizzare delle celebrazioni comunitarie al fine di onorare la dignità di ogni figlio/a di Dio, morti a causa del coronavirus.
Quando e come riprendere regolarmente la vita della Comunità e le sue celebrazioni?
Lasciamo trascorrere queste due settimane e, da dopo Pentecoste (1 giugno), riprogrammeremo gli orari delle S. Messe, tenendo però sempre conto che dopo ogni celebrazione bisognerà provvedere alla pulizia, all’igienizzazione della Chiesa e per questo si capisce che non basta aprire e celebrare, occorre anche la presenza di gioiosi volontari che procurino di rimettere in ordine la chiesa.
Molte cose cambieranno e viene così richiesto a tutti di superare il “si è sempre fatto così” per accogliere la novità che ci aiuterà a vivere me-glio il nostro essere Comunità.