CONGRESSO EUCARISTICO A MATERA, COL PAPA“TORNIAMO AL GUSTO DEL PANE. PER UNA CHIESA EUCARISTICA SINODALE”
Il Congresso Eucaristico che la Chiesa Italiana sta vivendo è dono da accogliere come provvidenziale invito a ridare valore e centralità nella nostra Comunità Pastorale alla Messa domenicale.
Ce lo chiede il nostro Arcivescovo nella sua Proposta Pastorale “Kyrie, Alleluia, Amen”: “La messa non è un evento raro, riservato a quando “arriva il Padre”, come si usa dire in tanti luoghi in cui i cristiani sono dispersi in ampi territori e la capillarità delle parrocchie è impossibile per scarsità di clero e di risorse.
Deve diventare abituale e condiviso imparare a celebrare l’eucaristia come una grazia, “perché la presenza del Figlio tuo in questo sublime sacramento doni pienezza alla nostra fede” (Preghiera Eucaristica VI). Il rito che celebriamo non è la ripetizione di parole e gesti che si riduce a un doveroso adempimento.
E’ piuttosto la grazia di entrare nel mistero come popolo santo di Dio, che nell’eucaristia riceve vita e forma.
E’ la grazia di ricevere il dono dello Spirito che nel cuore di ciascuno e nell’insieme dell’assemblea eucaristica configura a Gesù, per essere l’unico santo corpo del Signore.
E’ il memoriale della Pasqua che diventa principio di vita nuova, trasfigurata dalla partecipazione alla morte e risurrezione di Gesù.” (pag. 24)
Perciò vorremmo che le nostre comunità si riconoscessero anzitutto per essere case della preghiera, oltre che case della carità, scuole di preghiera, oltre che offerta di doposcuola.
Perciò vorremmo essere uomini e donne di preghiera che insegnano a pregare “per Cristo, con Cristo e in Cristo”, in famiglia, in comunità, dentro le attività ordinarie e anche in momenti personali desiderati e cercati con determinazione.” (pag. 21)
La Parola di Dio di questa domenica, nel nostro Lezionario Ambrosiano, è provvidenzialmente indicata.
Il Vangelo ci riporta la conclusione del discorso di Gesù sul Pane della vita: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono.
Chi mangia questo pane vivrà in eterno”. (Gv 6,51-59)
E l’Apostolo Paolo, ci chiama ad un profondo esame di coscienza: “… vi è un solo pane e noi siamo, benchè molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane” (1 Cor 10,17)
Torniamo allora al gusto del Pane, poiché ci dice Gesù: “se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita”. Noi vogliamo avere la vita e desideriamo donarla con gusto e pienezza: per questo ogni domenica partecipiamo alla messa.

Buon “Cammino Eucaristico”.
don Giuseppe

Ultimo aggiornamento (Giovedì 29 Settembre 2022 07:54)