Home Page Il "Casa di Betania" Archivio Ottobre 2011 Venite ed Ascoltate

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Venite ed AscoltateIl 25 settembre 2011 in Duomo vi è stata la Solenne Celebrazione Eucaristica per l’ingresso in Diocesi del nuovo Cardinale Arcivescovo Angelo Scola.
Dalla sua omelia abbiamo ripreso alcuni brani per ripercorrere la sua riflessione sul processo di separazione tra la fede e la vita che contraddistingue il nostro tempo.
Il punto di avvio dell’omelia è un ricordo significativo.
Il richiamo è a un grande predecessore, l’Arcivescovo Giovanni Battista Montini, che già nel 1934 scriveva: «Cristo è un ignoto, un dimenticato, un assente in gran parte della cultura contemporanea».
Il Cardinale Scola ha voluto iniziare la propria esperienza pastorale sottolineando che un cristianesimo che non investa tutte le forme di vita quotidiana degli uomini, cioè che non diventi cultura, non è più in grado di divenire oggetto di comunicazione e di condivisione.
Il tema del cristianesimo che si deve incarnare nella quotidianità è una riflessione ormai ricorrente nella Chiesa italiana.
È sufficiente ricordare alcuni degli ambiti del Convegno di Verona del 2006 e cioè la vita affettiva, la cittadinanza, il lavoro e la festa.
Questa insistenza nasce dalla consapevolezza che questo processo, che viene riassunto con l’espressione separazione tra la fede e la vita a cui il magistero di Paolo VI fece spesso riferimento (cf. Paolo VI, Evangelii nuntiandi 22), non solo ha portato ad un massiccio abbandono della pratica cristiana, ma sta caratterizzando una modalità di vivere la propria fede con la speranza di poter trovare un compromesso tra l’«uomo saggio» e l’«uomo stolto»; la differenza tra loro si gioca tutta su una questione tanto semplice quanto impegnativa: costruisce sulla roccia «chi ascolta le parole di Gesù e le mette in pratica» (Mt 7,24); mentre «chi ascolta le parole ma non le mette in pratica» (Mt 7,26), edifica sulla sabbia.
Il primo ha davanti a sé un futuro, il secondo è inesorabilmente destinato a una «grande rovina» (Mt 7,27).
Ma la riflessione del Cardinale va oltre quando ricorda che questa situazione riguarda tutti, ma soprattutto gli uomini e le donne delle generazioni intermedie che sembrano sopraffatti dal “mestiere di vive¬re”.
Normalmente non sono contrari al senso cristiano dell’esistenza, ma non riescono a vederne la convenienza per la vita quotidiana loro e dei loro cari.
Ma su questa incapacità a “vedere” nella parola di Dio il senso della propria vita, le nostre comunità cristiane non mancano di responsabilità ed è per questo che il Cardinale vuole ripetere a tutti gli abitanti della diocesi l’invito di Montini: «Se non vi abbiamo compresi … se non siamo stati capaci di ascoltarvi come si doveva, [oggi] vi invitiamo: “Venite ed ascoltate”».
Questo invito diventa il primo messaggio alla diocesi del nostro nuovo Pastore ed è un invito che richiede a tutti, comunità, presbiteri, fedeli, una nuova stagione dedicata all’ascolto e al rendersi vicini agli uomini e alle donne in tutti gli ambiti della loro esistenza.
Gesù stesso poté dire ai due discepoli del Battista che gli chiedevano di diventare suoi familiari «Venite e vedrete» (Gv 1,39), perché con la Sua missione andava verso l’uomo concreto, per condividerne in tutto la condizione ed il bisogno.

Leandro Giacobbi
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