Home Page Il "Casa di Betania" Archivio Dicembre 2014 Articolo tratto da Il Cittadino di Monza, 30/12/1934

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«[…] L’anima di tutta Agrate si è commossa profondamente dinnanzi al solenne rito della consacrazione del nostro Sant’Eusebio, che ha rinnovato la suggestione di riti secolari.
Era il solenne battesimo che gli veniva conferito da sua Em.za il Cardinale Schuster: era il coronamento solenne di tutti i sacrifici, di tutti gli sforzi. […]
Il giorno precedente la consacrazione, gli altari erano stati spogliati, riposti gli oggetti di culto, le suppellettili sacre e spente le mistiche fiammelle: sia pure formalmente, per l’intera notte precedente, la chiesa è rimasta priva di ogni attributo sacro e divino.
Poco dopo le ore 3 del mattino di sabato giorno 15 dicembre, accompagnato dal clero, il Cardinale si trovava dinnanzi alla porta centrale della chiesa completamente sbarrata.
Mentre l’alba stentava a spandere nel cielo caliginoso e umido i suoi primi barlumi di luce, il Cardinale con la punta inferiore del pastorale ha battuto tre volte contro i battenti ordinando: “Aprite o principi le vostre porte; apritevi o porte eterne, e lasciate entrare il Re della gloria”.
Seguì un attimo di profondo silenzio. Poi, al di là della porta si udiva distintamente una voce: “Chi è questo Re della gloria?”.
Era il sacerdote Don Luigi Cantini, incaricato di recitare, secondo i simbolismi della liturgia, la parte del demonio.
“Il Signore forte e potente, il Signore potente nella battaglia”, ha riposto il Cardinale, ma le porte non si sono dischiuse.
Allora, seguito dai chierici e da alcuni sacerdoti, il presule ha compiuto un intero giro del tempio aspergendone le mura e quindi, battendo di nuovo contro la porta, ha ripetuto l’appello.
Per la seconda volta si è udita dall’interno la voce replicante, e i battenti non hanno obbedito.
Per tre volte il Cardinale ha percorso le mura esterne aspergendone prima la parte inferiore, poi la superiore e quindi la parte media delle pareti.
Le forze infernali venivano così sconfitte.
Alla terza invocazione del Cardinale si è unito il popolo nella voce di tutti i sacerdoti presenti: “Aperite, aperite, aperite”.
Mentre le porte si aprivano lentamente, il Cardinale, descritto col pastorale un segno di croce sulla soglia, ha pronunciato l’ultima intimazione: “Fuggano tutti i fantasmi”.
Al sacro, simbolico rito, assistevano molti fedeli.
Molti hanno affrontato l’alzataccia nonostante la stagione per nulla favorevole e il tempo inclemente.
La consacrazione di una chiesa è un fatto straordinario, e dei più solenni che non capita di sovente: molti hanno voluto assistervi.
La schiera dei fedeli è andata sempre più aumentando man mano che si succedevano le varie fasi della lunghissima cerimonia.
Il rito è stato ancora più complesso perché oltre la chiesa, il Cardinale ha dovuto consacrare anche l’altare maggiore.
All’uopo l’arcivescovo aveva recate con sé le reliquie dei Santi Celso, Nazzaro e Maurizio, che vennero chiuse nel sepolcreto dell’altare stesso.
La funzione, dallo scarno simbolismo iniziale, ha assunto una sempre maggiore magnificenza, fino a che santificata la Chiesa, l’Arcivescovo ha celebrato la S. Messa mentre le campane del vecchio campanile, […] squillavano a gran festa e l’organo, il grande organo della ditta Mascioni Giorgio di Varese, dalle sue mille e mille canne cantava alto e potente sciogliendo inni e immergendo a larghe ondate nell’estasi e nella preghiera.
La Chiesa con la sua eterna parola per l’anima è stata consacrata![…]»

(tratto da Il Cittadino di Monza, 30/12/1934)
Chiesa Parrocchiale di Agrate Brianza
 
Interno della chiesa negli anni ’40. La chiesa, ad una sola navata con otto cappelle e altari laterali, è completamente decorata sino all’arco trionfale sul quale è rappresentata la Croce gemmata con gli angeli in adorazione. Proprio “sotto l’arco dell’altare maggiore - all’altezza della balaustra (oggi non più visibile) - verso la metà - leggermente dal lato epistolare” si trova la prima pietra posta nel 1925.
Chiesa Parrocchiale di Agrate Brianza

Il tema a cui sono ispirate le decorazioni della chiesa è Ego sum Via, Veritas et Vita (Gv 14,6), il popolo cristiano per incontrare Dio deve seguire le Sue orme; ed è nel tempio di Dio che si compie questo cammino.
Per cui entrando in Chiesa, sopra la porta d’ingresso si trova raffigurata una stella cometa d’oro che conduce i fedeli a Cristo come ha guidato i re magi (la cui raffigurazione doveva essere presente ma oggi non è più visibile). Ma per arrivare a Cristo, raffigurato nell’abside su un’enorme croce elevata sul Monte Santo, i fedeli devono essere dapprima rigenerati alla Grazia e quindi aiutati dai Santi nel cammino che li conduce alla visione del Padre raffigurato al centro della cupola absidale circondato dalle schiere celesti.
Chiesa parrocchiale di Agrate Brianza

Ultimo aggiornamento (Martedì 16 Dicembre 2014 08:51)

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