LA TESTIMONIANZA VOCAZIONALE DI VICENTESono Vicente Baliu Sibandiò della Guinea- Bissau, diocesi di Bissau. Vengo da una famiglia cristiana praticante.
La mia vocazione è nata in seguito alla morte di un mio grandissimo amico avvenuta nel 2002.
Il nostro progetto era quello di poter diventare ingegneri da grandi, ma nel 2002 la sua morte ci ha separati.
Dopo questa separazione tutto cambiò.
Nel giorno del suo funerale, dopo la sepoltura, sono andato con gli amici nella canonica, dove abitualmente ci si trovava per i giochi, e lì ho avuto l’intuizione di diventare sacerdote e non più ingegnere.
E l’ho subito condivisa con gli amici, che interpretarono questa mia intuizione come il modo per liberarmi della mia tristezza e per distrarmi dal grave lutto del mio amico.
Comprendendo la mia situazione mi incoraggiarono a portare avanti il mio sogno.
Col passare del tempo, questa mia intuizione diventò più forte e ho deciso quindi di condividerla coi i miei genitori, che a loro volta, come i miei amici, pensavano che questa mia intuizione era una conseguenza della scomparsa del mio amico, che mi portava a sognare di diventare sacerdote.
Mio padre, con animo alquanto sereno, mi disse: capisco bene, non ti disperare, passerà. Il tempo passava, ma l’idea di diventare sacerdote non mi abbandonava, mi seguiva e diventava sempre più forte.
Ad un certo punto decisi di parlarne con il mio ex parroco, p. Giuseppe Fumagalli. Lui, in cuor suo, mi comprese ma pensava si trattasse di uno “scherzo” da adolescente.
E tutto questo è avvenuto nel 2002, nel giro di pochi mesi.
Nei 5 anni successivi questo mio desiderio sembrava aver perso effetto dentro di me.
Ma, nel 2007, durante i colloqui col parroco per la preparazione alla Santa Cresima, il mio desiderio si risvegliò.
E questa volta, con l’entusiasmo di seguire il cammino percorso da Lui, cioè diventare sacerdote missionario.
Nuovamente ne parlo con Lui, e il suo consiglio fu quello di tornare a casa e pensare bene a questo mio desiderio.
Durante un successivo incontro, mi chiese quale era stato l’esito della mia riflessione e a quel punto gli comunicai che volevo diventare missionario del PIME come Lui.
Il parroco non condivideva la mia idea e mi suggerì di diventare sacerdote locale per lavorare nella Diocesi.
La mia risposta fu molto sintetica e semplice: desidero portare il Vangelo dovunque c’è bisogno, come ha fatto Lei.
Mi rispose, va bene ho capito.
Ma chi porterà avanti i lavori di evangelizzazione che fanno i missionari quando che non ci saranno più? Il Signore susciterà altre vocazioni locali per dare continuità alla sua opera.
Confesso che rispondevo a tale interrogativo senza sapere da dove mi venisse la risposta.
Così, si realizzava, nel ricordo del mio caro amico scomparso, anche il sogno che mi accompagnava sin da piccolo e cioè rispondere con entusiasmo, così come hanno fatto tanti missionari prima di me, al comando del Signore quando disse ai suoi discepoli “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” (cfr Mc16,15).
Il messaggio contenuto in questo brano ha sempre rafforzato la mia motivazione a diventare Missionario e ad andare a proclamare il Vangelo nel mondo.
E oggi grazie a Dio sono qui in formazione, in vista di dare una risposta a quest’”Andate” che il Signore rivolge a tutti in diversi modi.

Ultimo aggiornamento (Lunedì 31 Ottobre 2022 11:15)