BUON NATALE...In questo Natale s'intuisce un contrasto.
“In questo inguaribile contrasto tra noi e il dono è la sostanza del Natale, il suo divino significato, il suo segreto.
Ma se mi inginocchio davanti al bambino, l'anima mia si placa nel perdono e subito mi ritrovo fratello di ognuno” (P. Mazzolari).
E in questo orizzonte, il gesto più semplice e più vero che possiamo fare è quello di inginocchiarci davanti a un Bambino e al mistero grande che ci rappresenta e ci sta a significare.
Se dovessi cercare di dire a me stesso, a ciascuno di voi cos'è mai questo Natale che ancora ci rapisce, che ancora ci consola.
Come avesse la forza di riempirmi di una gioia che neppure riesco a spiegare, sento che io non ho parole.
Ho bisogno di ricorrere ad altri, come un bambino che solo piange cercando di farsi capire.
E sua madre lo sa e subito lo soccorre e lo consola.
Perché intuisco con voi quando aveva compreso un giorno un uomo perseguitato e ucciso dalla cattiveria umana: «Dio non si vergogna della bassezza dell'uomo, vi entra dentro.
Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato, l'insignificante, ciò che è emarginato, debole e affranto; dove gli uomini dicono “perduto”, lì egli dice “salvato”; dove gli uomini dicono “no”, lì egli dice “sì”.
Dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo, lì egli posa il suo sguardo pieno di amore ardente e incomparabile.
Dove gli uomini dicono “spregevole”, lì Dio esclama “beato”.
Dove nella nostra vita siamo finiti in una situazione in cui possiamo solo vergognarci davanti a noi stessi e davanti a Dio, dove pensiamo che anche Dio dovrebbe adesso vergognarsi di noi, dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita, proprio lì Dio ci è vicino come mai lo era stato prima.
Lì egli vuole irrompere nella nostra vita, lì ci fa sentire il suo approssimarsi, affinché comprendiamo il miracolo del suo amore, della sua vicinanza e della sua grazia (“Sermone della 3a domenica di Avvento”, in D. Bonhoeffer, Riconoscere Dio al centro della vita).
In ginocchio, davanti a Gesù bambino, a fronte di un'umanità che spesso piange e si dispera, canticchiamo una ninna nanna a Gesù Bambino dando consolazione piena al nostro cuore.

I Sacerdoti della Comunità Pastorale.