FESTA DELLA COMUNITÀ PASTORALE … 12 ANNI INSIEMEL'amicizia di Gesù con Lazzaro e l'affetto per Marta e Maria è ampiamente descritta dal Vangelo di Giovanni: "Il tuo amico è malato"; e ancora: "Gesù voleva molto bene a Marta e Maria"; "il nostro amico si è addormentato"; "Signore, se tu fossi stato qui"; "Gesù quando la vide piangere si commosse profondamente, e si turbò (...) e scoppiò in pianto"; "Vedi come lo amava".
Gesù consegna il principio più alto della nostra fede, la Sua resurrezione, dentro questo pulsare di sentimenti, di emozioni.
Nel contesto di un villaggio, Betania, dov'era di casa, Si sentiva come a casa Sua.
Dove, di lì a pochi giorni Si sarebbe rifugiato, di nascosto dai Farisei che Lo stavano braccando.
E Marta, per ringraziare il Maestro del ritorno alla vita del fratello, darà una cena in Suo onore, mentre Maria, intuendo qualche Sua preoccupazione, Gli laverà i piedi con un profumo, asciugandoli poi coi suoi capelli.
Ce n'è abbastanza per superare l'idea che la virtù cristiana, che il compimento della nostra fede, possa prescindere dai sentimenti, dalla passione e dalle emozioni. L'evangelista Giovanni ci racconta un Gesù compromesso nelle nostre emozioni, capace delle tensioni più alte del cuore.
Come se certi sentimenti fossero per Lui il veicolo stesso dei segni della fede che andava compiendo.
Come dicesse che s'intuisce qualcosa della Sua resurrezione se non la distanziamo dalla pregnanza dei nostri sentimenti.
Non per affermare una fede sentimentale, ma una fede comunque capace di sentimenti.
Quello che ci aspetta come Comunità Pastorale, forse, è proprio questo: lasciare che i sentimenti buoni dell’accoglienza, dell’amicizia, della disponibilità, della vita nuova e risorta possano prendere forma in ciascuno di noi e condurci a essere una Comunità in cui davvero Gesù si senta di casa e con Lui ogni fratello e sorella che incontriamo nel nostro commino.

AUGURI …

Ultimo aggiornamento (Domenica 19 Marzo 2023 17:11)