Signore Gesù, come i due di Emmaus,

anche noi siamo in cammino sulla strada della fede,

ma ci sentiamo soli e non riusciamo a portare le nostre fatiche.

Qualche volta, in passato, abbiamo provato l’ardore del cuore

che sa intuire la tua presenza, gustare la tua parola come luce vivissima,

e il pane dell’Eucaristia era desiderato e cercato,

insieme al tuo mistero d’amore.

Ma la nostra non è una fede piena, lucida, senza problemi;

abbiamo dubbi e oscurità,

anche se sappiamo che tu puoi farci dono di una fede così radicata e forte

da darci la certezza che le uniche cose che contano davvero

sono le tue, Signore.

Ora, col cuore rivolto a te,

ti presentiamo noi stessi, le nostre famiglie,

questa nostra società tribolata da stanchezza, sfiducia, paura del futuro. Vorremmo dirti, come i due di Emmaus:

speravamo di aver superato, in tanti anni di vita cristiana,

le fatiche maggiori; invece non è così.

Siamo pochi, dopo esser stati molti;

siamo invecchiati e abbiamo l’impressione

che i nostri ragazzi e giovani vadano altrove.

Abbiamo bisogno di ritrovare la serenità e la gioia della tua risurrezione,

abbiamo bisogno di riuscire a dire a tutti

– specialmente alle famiglie dei nostri cari –

che tu sei l’unico Signore risorto,

che incontrarti e gustarti nella messa domenicale è fonte di gioia.

Ciò che conta è la fede, e tu puoi donarcela sempre più forte.

Amen, grazie!