Rinnovo dei Consigli pastorali/I
Cosa si intende per Comunità pastorale

Per Comunità pastorale si intende «una forma di unità pastorale tra più parrocchie ( di solito di una città o di un comune con ·almeno due parrocchie o anche di un'area omogenea comprendente parrocchie distribuite in più comuni) che hanno una cura pastorale unitaria e sono chiamate a un cammino unitario e coordinato.
La denominazione indica un progetto forte di comunione e di condivisione tra le parrocchie implicate».
La definizione vuole identificare pertanto una realtà ben definita, che precisa quella generica di unità pastorale (di cui al Sinodo diocesano 47°), sottolineando il punto di partenza non sul presbitero (incaricato in più parrocchie come parroco o come vicario parrocchiale) ma sulle comunità parrocchiali e sull ' intento che le stesse realizzino una comunione più ampia, facendo riferimento per questo allo spunto offerto dal can. 374 § 2 per dare vita a un soggetto unitario.
La Comunità Pastorale è connotata poi da alcune caratteristiche, che sono irrinunciabili nel definirla:
- il raggruppamento di parrocchie costituente la Comunità pastorale è un soggetto, canonicamente costituito, con figure ministeriali destinate al suo servizio e provvisto di alcuni elementi identificativi, quali una sede e una denominazione, non desunta dalla semplice collocazione geografica, ma, al pari delle parrocchie, derivata da un richiamo al mistero della fede (il nome di uno o più santi, un titolo mariano, il riferimento a una persona della Santissima Trinità);
- la conduzione unitaria della Comunità pastorale ha come riferimento il Consiglio pastorale di Comunità pastorale (de seguito anche semplicemente "Consiglio pastorale"), che si rapporta alla Diaconia, in cui sono presenti quanti si dedicano in modo più stabile con più ampia disponibilità di tempo al servizio della Comunità nel suo insieme;
- l' individuazione di un presbitero che sia riferimento unitario per la Comunità pastorale (il Responsabile di Comunità pastorale), essendo anche canonicamente parroco di tutte le singole parrocchie di cui la Comunità pastorale si compone (can. 526 § 1).
L' unica realtà della Comunità pastorale esige di essere declinata, in riferimento alle diverse situazioni in cui si concretizza, con attenzione ai differenti contesti presenti nella Chiesa ambrosiana (tra i diversi contesti si possono evidenziare quello della grande Città, delle tante cittadine presenti nel territorio diocesano e delle Comunità pastorali comprensive di diversi centri di piccola dimensione) e quindi è di sua natura un concetto duttile e che si offre all 'adattamento, senza con questo venir meno agli elementi essenziali descritti nel presente documento.
Concordemente alla scelta pastorale delle Chiese che sono in Italia la Comunità pastorale non si propone di sostituire le singole parrocchie, ma di porle in rete in un rinnovato percorso di pastorale di insieme.
Questo non toglie che in alcuni contesti, in cui sono presenti parrocchie che non siano più in grado di assumere quegli elementi fondamentali che sono necessari perché una comunità cristiana possa essere così definita, si possa prevedere anche la soppressione di una parrocchia, unificando più parrocchie confinanti.