In ogni essere umano ci sono tanti desideri e tante attese: i genitori si attendono dai figli i frutti della loro educazione; il padrone attende dagli operai un impegno costante nel lavoro, come l’operaio attende dal padrone la responsabilità e la serietà nel portare avanti l’azienda; lo studente attende il termine del suo cammino per poter inserirsi nel mondo del lavoro… e tutti, comunque, viviamo nell’attesa di un mondo più umano, di una umanità più capace di rispettare diritti e doveri!
L’attesa, il desiderio ci spingono a guardare avanti con speranza.
Il tempo liturgico dell’AVVENTO è proprio il tempo nel quale la chiesa invita i fedeli a vivere l’atteggiamento dell’attesa del Cristo che verrà alla fine dei tempi.
Questa attesa però si concretizza nell’accoglienza di Gesù che si fa ogni giorno per noi Parola di vita, Sacramento di salvezza, presenza nella Comunità e nei poveri.
Seguendo l’esempio del nostro Cardinale, desideriamo in questo tempo di avvento “promuovere e vivere azioni concrete di sostegno verso i più bisognosi, rinnovando una cultura della solidarietà intesa come responsabilità di tutti a farsi prossimo degli altri e a prendersi cura dei vicini.
La solidarietà responsabile domanda una seria e profonda revisione degli stili di vita nel segno della sobrietà che prima ancora di essere un “rinunciare a qualcosa” è la disponibilità interiore ad indirizzare le risorse nella giusta direzione per favorire lo sviluppo e la crescita della persona.
La sobrietà indirizza i beni alla promozione dell’essere e rifugge dal puro godimento dell’ “avere”.
Di domenica in domenica cercheremo di declinare il senso della sobrietà e degli stili di vita analizzando varie realtà (famiglia, lavoro, i giovani, l’educazione, la spesa).
Si tratta di rivedere il nostro modo di vivere non soltanto perché siamo in un momento di crisi economica, ma perché desideriamo rendere la nostra vita più conforme allo stile del Vangelo.
Di volta in volta verranno indicate le iniziative concrete di solidarietà.

Redazione CdB Sette