Avvento: Sobrietà e LavoroIl momento attuale di crisi ha coinvolto in modo particolare il mondo del lavoro.
Non passa giorno che si venga a sapere di un’azienda che chiude, di un’altra che mette gli operai in cassa integrazione e di un’altra ancora che licenzia, creando così panico e disperazione.
Chi ha famiglia a carico, chi ha progetti, chi si è messo in ballo per un futuro migliore oggi trema se non c’è la sicurezza di uno stipendio mensile.
Di contro ci sono persone che “lavorano troppo” (non si contano le ore occupate) e spesso vengono anche ben spremute e a tutti viene perciò la domanda:
Perché questa situazione di palese diversità? Non sarebbe bene distribuirlo un po’ per tutti… avremmo forse una certa sicurezza… e invece…”.
Certamente non tocca a noi risolvere il problema: tocca a noi assumere stili di vita consoni e creare un clima di solidarietà più vivace e generoso. Al Centro di Ascolto Caritas, alla casa del Parroco si affacciano sempre più persone che fanno fatica a tirare sera perché non c’è lavoro.
Che fare?
• chi sta bene apra gli occhi per accorgersi magari di quella famiglia che  abita accanto e, pur non dando un segnale certo, ti accorgi che vive in difficoltà e ha vergogna a chiedere aiuto
• chi dà in affitto la casa abbia la pazienza di aspettare e di non essere fiscalmente puntuale al punto da far soffrire chi veramente non ha da pagare
• chi ha la fortuna di avere un lavoro sicuro non guardi o giudichi gli altri con aria di sufficienza, ma con molta umiltà si metta al loro fianco magari dandosi da fare per procurare un posto di lavoro
• e chi vive nell’incertezza e nella disperazione non si senta abbandonato e trovi nella Comunità un’ancora che doni un po’ di serenità e respiro.
Le parrocchie non sono la croce rossa d’Italia, ma fin dove possono vengono incontro là dove c’è una chiara emergenza, ma lo possono fare se c’è una comunità sensibile e generosa.

La Redazione

Ultimo aggiornamento (Lunedì 29 Novembre 2010 07:34)