Agitare il MondoLa lettura biblica di giovedì 26 maggio (Atti 17,1-15) conteneva una espressione molto forte, perché definiva Paolo e i suoi amici “Quei tali che mettono il mondo in agitazione”.
E’ una definizione di cristiano a cui non avevo mai fatto caso, ma ora che la ripenso, la trovo quanto mai vera e attuale!
Il riferimento a Paolo è facilmente intuibile: Paolo diffonde il Vangelo di Gesù che non era ben visto dai capi, perché sconvolgeva dalle fondamenta le solide basi della loro religiosità, fatta di tradizioni e di riti… vi si erano adeguati e stavano bene così, con la coscienza a posto!
Guardando tanti cristiani di oggi forse li vediamo rispecchiati tali e quali: ci si è appropriati del Vangelo e si tira fuori ciò che piace, ciò che fa comodo, trascurando bellamente ciò che impegna al cambiamento, alla conversione dei cuori.
Per questo dà fastidio ogni proposta che richiede cambiamento, difficilmente si riesce a mutare parere quando si è incalliti nelle proprie scelte ritenute giuste.
Il cristiano invece è proprio come Paolo: uno capace di mettere il mondo in agitazione.
Certamente non si tratta di fare una rivoluzione violenta, ma di scuotere le coscienze richiamando con le parole e i fatti la bellezza e la gioia di essere fedeli al Vangelo di Gesù.
La fedeltà al Vangelo ti fa dire: “Beati i poveri“ in un mondo dove ciò che conta è correre continuamente all’avere.
Infatti testimoniare la povertà, la passione per l’essenziale mette in agitazione chi non è capace di sfrondare il superfluo.
La fedeltà al Vangelo ti porta ad amare come ama Gesù, gratis, fino al dono totale e perenne di te… ma quando vedi uno che ama così, subito nasce il sospetto, che magari lo faccia per interesse.
C’è troppa calma, troppa acquiescenza: in un mondo sconvolto dalla violenza e dal guadagno sfrenato ci vuole davvero qualcuno, come Paolo, che metta il mondo in agitazione per qualcosa di più importante.
Proviamoci!

Redazione CdB Sette

Ultimo aggiornamento (Venerdì 27 Maggio 2011 06:15)