Tempi di Speranza?Così si è espresso il Cardinale Bagnasco lunedì 26 settembre all’inizio della assemblea autunnale di Vescovi italiani:

“Venerati e cari confratelli, avvio questa riflessione facendo subito riferimento al clima che – a giudizio di molti osservatori, ma anche nostra sensazione – appare emergente ossia il senso di insicurezza diffuso nel corpo sociale, rafforzato da un attonito sbigottimento a livello culturale e morale. Un’insicurezza si va cristallizzando, e finisce per prendere una forma apprensiva dinanzi al temuto dileguarsi di quegli ancoraggi esistenziali per i quali ognuno si industria e fatica, essendo essi ragione di una stabilità messa oggi in discussione, per cause in larga misura non dipendenti da noi. Non si era capito, o forse non avevamo voluto capire, che la crisi economica e sociale, che iniziò a mordere tre anni or sono, era in realtà più vasta e potenzialmente più devastante di quanto potesse di primo acchito apparire. E avrebbe presentato un costo ineludibile per tutti i cittadini di questo Paese…
Circola l’immagine di un Paese disamorato, privo di slanci, quasi in attesa dell’ineludibile. Ebbene noi vescovi non possiamo essere spettatori intimiditi; nostro compito è proporci come interlocutori animati da saggezza, interessati a rompere questo determinismo dell’immanenza o, meglio, aprirlo alla concezione cristiana della storia e del tempo. Vorremmo cioè, con passo lieve, accostarci al cuore di ciascuno dei nostri connazionali, e dire la parola più grande e più cara che abbiamo, e che raccoglie ogni buona parola umana: Gesù Cristo.
Noi lo annunciamo a tutti come discepoli e Vescovi: Egli è Dio con noi e per noi, affinché abbiamo a non inaridirci, stanchi prigionieri del nostro “io”. No non dobbiamo affliggerci come chi non ha speranza: una speranza che attira – dentro il presente – il futuro”.

Trovo vere queste parole e sento pure che la speranza non viene meno nel cuore dei credenti. Pur in mezzo a tanta difficoltà e nonostante le ruberie dei grandi e dei potenti, vedo tante famiglie che continuano il loro cammino nella serietà e nell’onestà, fieri della loro dignità.
E’ da qui che la ripresa prenderà l’avvio. Mi auguro che coloro che guidano la società si accorgano di queste forze vive e nascoste e si impegnino a dare alle famiglie tutto quel sostegno indispensabile perché siano veramente le protagoniste di un nuovo tempo di speranza.

La Redazione