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Generare la Vita Vince la CrisiMessaggio dei Vescovi italiani per la 35a Giornata Nazionale per la vita
 
GENERARE LA VITA VINCE LA CRISI

«Al sopravvenire dell’attuale gravissima crisi economica, i clienti della nostra piccola a-zienda sono drasticamente diminuiti e quelli rimasti dilazionano sempre più i pagamenti. Ci sono giorni e notti nei quali viene da chiedersi come fare a non perdere la speranza».

In molti, nell’ascoltare la drammatica testimonianza presentata da due coniugi al Papa in occasione del VII Incontro Mondiale delle famiglie (Milano, 1-3 giugno 2012), non abbia-mo faticato a riconoscervi la situazione di tante persone conosciute e a noi care, provate dall’assenza di prospettive sicure di lavoro e dal persistere di un forte senso di incertez-za. «In città la gente gira a testa bassa – confidavano ancora i due –; nessuno ha più fiducia di nessuno, manca la speranza».
Non ne è forse segno la grave difficoltà nel “fare famiglia”, a causa di condizioni di preca-rietà che influenzano la visione della vita e i rapporti interpersonali, suscitano inquietudi-ne e portano a rimandare le scelte definitive e, quindi, la trasmissione della vita all’interno della coppia coniugale e della famiglia?
La crisi del lavoro aggrava così la crisi della natalità e accresce il preoccupante squilibrio demografico che sta toccando il nostro Paese: il progressivo invecchiamento della popo-lazione priva la società dell’insostituibile patrimonio che i figli rappresentano, crea difficol-tà relative al mantenimento di attività lavorative e imprenditoriali importanti per il territorio e paralizza il sorgere di nuove iniziative.
A fronte di questa difficile situazione, avvertiamo che non è né giusto né sufficiente ri-chiedere ulteriori sacrifici alle famiglie che, al contrario, necessitano di politiche di soste-gno, anche nella direzione di un deciso alleggerimento fiscale.
Il momento che stiamo vivendo pone domande serie sullo stile di vita e sulla gerarchia di valori che emerge nella cultura diffusa. Abbiamo bisogno di riconfermare il valore fonda-mentale della vita, di riscoprire e tutelare le primarie relazioni tra le persone, in particolare quelle familiari, che hanno nella dinamica del dono il loro carattere peculiare e insostitui-bile per la crescita della persona e lo sviluppo della società: «Solo l’incontro con il “tu” e con il “noi” apre l’“io” a se stesso» (BENEDETTO XVI, Discorso alla 61a Assemblea Ge-nerale della CEI, 27 maggio 2010). (…)
La logica del dono è la strada sulla quale si innesta il desiderio di generare la vita, l’anelito a fare famiglia in una prospettiva feconda, capace di andare all’origine – in con-trasto con tendenze fuorvianti e demagogiche – della verità dell’esistere, dell’amare e del generare.
La disponibilità a generare, ancora ben presente nella nostra cultura e nei giovani, è tutt’uno con la possibilità di crescita e di sviluppo: non si esce da questa fase critica ge-nerando meno figli o peggio ancora soffocando la vita con l’aborto, bensì facendo forza sulla verità della persona umana, sulla logica della gratuità e sul dono grande e unico del trasmettere la vita, proprio in un una situazione di crisi.
Donare e generare la vita significa scegliere la via di un futuro sostenibile per un’Italia
che si rinnova: è questa una scelta impegnativa ma possibile, che richiede alla politica una gerarchia di interventi e la decisione chiara di investire risorse sulla persona e sulla famiglia, credendo ancora che la vita vince, anche la crisi.



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Ultimo aggiornamento (Venerdì 01 Febbraio 2013 07:15)