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L’ANNO DELLE FEDE IN CASA NOSTRAOggi 24 novembre si chiude ufficialmente l’anno della fede indetto da Benedetto XVI e portato a termine da Papa Francesco.
E’ stato quest’anno l’occasione per fare un buon esame di coscienza:
Io credo veramente?
Il nostro cardinale Angelo Scola nella sua lettera pastorale il campo è il mondo dedica un capitoletto al cattolicesimo ambrosiano nel tentativo di aiutarci a verificare il nostro credere di oggi: “La nostra chiesa ambrosiana può, per molti aspetti, contare su una realtà popolare viva che ha profonde radici cristiane.
Pertanto all’interno della fatica in atto nel vecchio continente (Europa), la nostra realtà diocesana presenta delle peculiarità che non vanno trascurate, ma debitamente valorizzate e potenziate.
Eppure occorre ammetterlo con franchezza, anche tra i cristiani ambrosiani esiste il rischio di una sorte di “ateismo anonimo”, cioè di vivere di fatto come se Dio non ci fosse: “La nostra cultura – insegna il Papa – ha perso la percezione di questa presenza concreta di Dio, della sua azione nel mondo.
Pensiamo che Dio si trovi solo al di là, in un altro livello di realtà, separato dai nostri rapporti concreti” (Lumen Fidei 17)
Uno dei segni più evidenti di questa fatica è la condizione delle “generazioni intermedie”, di coloro cioè che, terminato il tempo dello studio, si immettono nel mondo del lavoro, costruendo legami affettivi, desiderosi di una propria autonoma collocazione nella società.
Sono proprio queste generazioni, tra i 25 e i 50 anni, ad essere particolarmente travagliate.
Spesso l’annuncio del vangelo e la vita delle nostre comunità appare a loro astratto, lontano dal quotidiano.
E per questo Dio sembra non interessare più.
Il Cattolicesimo di popolo, ancora vitale sul nostro territorio, è chiamato a rinnovarsi.
Il suo carattere popolare resta una condizione privilegiata per offrire la luce della fede ad ogni uomo.
Nella vita del popolo ognuno, in qualunque situazione si trovi, può essere accolto e riconoscersi come parte singolare di una realtà più grande.
E questo vale soprattutto per il popolo di Dio.
Tuttavia anche il cattolicesimo popolare ambrosiano deve compiere tutto un tragitto che porta dalla convenzione alla convinzione, curando soprattutto la trasmissione vitale del patrimonio cristiano alle nuove generazioni.” (pag 13-15)

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Ultimo aggiornamento (Venerdì 22 Novembre 2013 12:43)