Fede, Tradizione e MisericordiaPuntuale, ogni anno, nelle vicinanze del S. Natale emerge la polemica del presepe nelle scuole, la benedizione nelle aule… perché?
Si ha paura della fede cristiana?
Si è talmente sensibili che non si vuole “offendere” tutti quelli che non credono o che la pensano diversamente o quelli di un’altra religione?
O forse perché si è stanchi di certe tradizioni e si preferisce altro?
Solitamente si risponde che la scuola è “laica” e quindi non può favorire questa o quella religione, ma siamo al solito problema: cosa vuol dire “scuola laica”?
Se vuol dire “senza religione” potrebbe anche andar bene, ma se laica vuol dire assenza di tutto ciò che non è conforme al pensiero dell’insegnante o del preside questo è certamente errato!
Secondo me “laica” vuol dire aperta senza fare una scelta di campo (che tocca al singolo), aperta ai valori universali, aperta anche alle varie religioni con la possibilità di ciascuno di esprimersi in base alle sue tradizioni senza schiacciare nessuno, anzi invitando anche gli altri a partecipare alle sue feste, alle sue tradizioni.
Un mondo nuovo potrà nascere da qui, dall’accoglienza reciproca senza togliere nulla…
Ciascuno viva la sua fede, esprima le sue tradizioni cercando di conoscere e capire quella degli altri.
Viene a proposito l’8 dicembre con l’apertura dell’ANNO GIUBILARE della MISERICORDIA, voluto da Papa Francesco per invitare tutti a imitare la misericordia divina, sempre disposta al perdono.
Se guardassimo ai problemi, alle diversità, alle difficoltà che la vita ci propone ogni giorno con un animo misericordioso, certamente cambierebbero tante cose e i nostri rapporti guadagnerebbero in qualità e verità.
Almeno noi cristiani cerchiamo, in questo anno, di avere verso tutti uno sguardo di misericordia che vuol dire: rispetto, accoglienza, conoscenza.
Perché questo avvenga occorre che ci sia in tutti umiltà, lasciando da parte la supponenza di chi crede di avere sempre la verità in tasca.

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 09 Dicembre 2015 09:52)