Sono le parole che sentiamo oggi nella liturgia della Parola e sono nientemeno che le parole ingannevoli del diavolo rivolte ad Adamo ed Eva, invitandoli a rifiutare il progetto di Dio.
Diventare come Dio è sempre stata una tentazione presente nell’animo umano.
Tutti conosciamo il mito di Prometeo che sfida Zeus per rapire il fuoco divino, ma fu castigato e incatenato alla roccia.
Tutti conosciamo la storia di personaggi particolari che con l’illusione di avere il potere assoluto in mano, hanno pensato di dominare paesi e nazioni, ma alla fine sono anch’essi finiti nella polvere… eppure si credevano onnipotenti! Conosciamo anche degli individui che, sentendosi padreterni, pensano di poter disporre delle persone a proprio piacimento, arrivando anche a togliere loro la vita.
Così ci sono anche oggi piccoli “Dei in terra” che, perché hanno quattro soldi, si sentono padroni del mondo con l’illusione di sottomettere i più deboli, i più poveri.
Sì!
Quel diventare come Dio ha percorso la storia di tutti i tempi e anche quella dei giorni nostri.
Pure alcuni discepoli di Gesù furono tentati di ambire ai primi posti, ma lui li ha stroncati subito:” Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: "Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono.
Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti.
Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti". (Mc 10,42-45).
Stando così le cose, è chiaro che quel “diventerete come Dio” non sarà più una tentazione, ma un traguardo reale, nella misura in cui ogni discepolo di Gesù si farà servo come Lui.

Ultimo aggiornamento (Domenica 12 Giugno 2016 15:11)