GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA  CONTRO LE DONNELa Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra ogni 25 Novembre, è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999.
L’obiettivo dell’ONU era di sensibilizzare tutta la popolazione mondiale sull’argomento e dare supporto alle donne e alle bambine vittime di violenza fisica e psicologica.
È stato scelto il 25 Novembre in ricordo dell’uccisione delle sorelle Mirabal avvenuta nel 1960 a Santo Domingo.
Le tre sorelle Mirabal erano attiviste di un gruppo politico clandestino dominicano che si opponeva alla dittatura del regime di Rafael Leónidas Trujillo.
Il 25 Novembre 1960 le tre sorelle furono torturate, bastonate e strangolate dai militari di Trujillo.
A seguito di tale violenza molti cominciarono a ribellarsi al regime fino alla sua caduta.
Da sempre in molte culture la donna è stata considerata subalterna all’ uomo: la nascita di una bambina non è stata mai invitante e ancora oggi presso di noi si sente dire «auguri e figli maschi»!.
Nel mondo giudaico la nascita di una bambina era una disgrazia.
Questa visione pessimistica veniva confermata dal Talmud, il testo sacro ebraico, dove si leg-ge: «il mondo non può esistere senza maschi e senza femmine, ma felice colui i cui figli sono maschi e guai a colui i cui figli sono femmine».
Dio era il tre volte santo, avvolto nella sfera della purezza e le donne le più lontane!.
Nella Bibbia Dio ha rivolto la parola a fior fior di mascalzoni, di banditi, di delinquenti maschi, ma alle donne solamente a una e una sola volta; questa donna è Sara, la moglie di Abramo, la quale all’ annuncio della nascita di un figlio si mette a ridere incredula perché troppo anziana.
Le donne venivano considerate irrimediabilmente bugiarde, la loro testimonianza non era credibile ed erano escluse dall’ insegnamento religioso a tal punto che le parole della legge era meglio venissero distrutte dal fuoco che insegnate alle donne.
In questo clima maschilista non esisteva nella lingua ebraica un termine per indicare “discepola” al femminile, vocabolo che esisteva soltanto al maschile; lo stesso Giovanni aveva soltanto discepoli maschi.
Leggendo il Vangelo di Luca scopriamo invece che Gesù non solo è seguito, ma anche mantenuto da un gruppo di donne: Maria detta la Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni, Giovanna moglie di Cuza, che aveva abbandonato il marito, amministratore di Erode, per seguire Gesù e una certa Susanna. ( Lc 8, 2-3).
Nei Vangeli non esiste uguaglianza tra l’ uomo e la donna, perché le donne vengono messe a un livello superiore, paragonate agli angeli che servono Dio e come loro servono Gesù che è Dio.
Chi dà l’ annunzio della vita, della risurrezione?
Non certamente gli uomini, ma delle donne.
E’ evidente quindi il ruolo rilevante assegnato nei Vangeli alle donne, spesso superiore a quello degli uomini, anzi diciamo pure che tutte le figure di donne sono positive, a parte Erodiade e la madre dei figli di Zebedeo, interessate solo al potere.
Nella chiesa primitiva Gesù si scontra con la mentalità maschilista, oggi sta a noi, illuminati dallo Spirito Santo, trasmettere la stessa positività di Gesù eliminando ingiustificati pregiudizi nella convinzione che «ogni persona è davvero immagine di Dio».
La statistica in Italia riferisce che nei primi sei mesi del 2018 sono aumentate le violenze contro le donne con 44 vittime, il 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2017.
Sta aumentando però anche la capacità delle donne a reagire.
«È un segnale decisamente positivo nella battaglia contro il fenomeno sommerso della violenza e dimostra una sempre maggiore consapevolezza delle donne che escono allo scoperto e trovano il coraggio di denunciare le violenze subite, molto spesso provocate all’interno delle mura domestiche»
Sempre più donne in Italia dicono basta per mettere fine alla spirale di violenza.
Se ritieni di aver bisogno di aiuto chiama il numero gratuito di pubblica utilità 1522 promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità e gestito da TELEFONO ROSA, oppure i centri antiviolenza più vicini:TELEFONO DONNA/Vimercate 039 66 59 256 e CADOM/Monza 039 28 40 006, e-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Commissione di pastorale sociale

Ultimo aggiornamento (Lunedì 26 Novembre 2018 07:28)