L'Estate di San MartinoConosciamo tutti (almeno quelli che hanno una certa età) la leggenda di S. Martino, soldato romano, che divide il suo mantello per coprire un povero infreddolito e, di solito, nei giorni attorno all’11 novembre c’è la possibilità di avere uno squarcio di sole che ricorda il tepore che il povero ha provato avvolto nel mantello di Martino.
Ricordare l’episodio di S. Martino mi sembra più che mai attuale e utile per noi oggi, dove circola un’aria di chiusura, di remi ritirati in barca, di occhi che non vedono chi è nel bisogno, di chiavi che assicurano chi sta in casa, di desideri di pace e tranquillità per cui si rinuncia a vedere il telegiornale perché ci porta in casa violenza, morte, sopraffazioni di ogni genere…
In fondo, in fondo ci teniamo tutto per noi il mantello che ci protegge!
E’ un mondo di gente avvolta nel suo mantello e procede a passi spediti senza puntare lo sguardo su chi sta peggio.
Gesù ci ha detto: “Se qualcuno ti vuole togliere la tunica, tu lasciagli anche il mantello” (Matteo 5,40)
Accanto alla gente avvolta nel proprio mantello, vedo anche tante persone buone, generose, capaci di dividere con chi è nel bisogno il tempo, le energie, i propri beni.
Queste “formichine dell’Amore” lavorano instancabilmente e, se chiedi loro un aiuto, te lo danno prontamente e con il cuore.
Parlano poco, ma muovono tanto sia i piedi sia le mani.
Non hanno bisogno di essere stimolati al bene, perché lo vedono istintivamente e lo fanno.
Sono umili e semplici e non ci tengono ad apparire.
Ringrazio il Signore per questa presenza anche nella nostra Comunità e oggi, che è il giorno dedicato ai poveri (come l’ha voluto Papa Francesco) arrivi a tutti il messaggio: dividi quello che hai e il sole dell’Amore continuerà a risplendere e riscaldare il mondo.

Ultimo aggiornamento (Lunedì 11 Novembre 2019 07:17)