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IL PRECURSORE
QUINTA DOMENICA DI AVVENTO
In questa V domenica di Avvento, ascoltando il Vangelo, ci si rende conto che spesso sappiamo valutare la bontà della luce, il suo valore, perché abbiamo potuto sperimentare quanto è buia la notte ("chi potrebbe conoscere la bontà della luce, se non avesse provato le tenebre della notte?" Origene).
L'evangelista Giovanni identifica Gesù, che viene nel mondo come "la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9). Anche Gesù dirà di Sé stesso: "io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8,12).
Cosa dice la nostra fede, cosa c'entra Gesù, luce che illumina ogni uomo, davanti a certe tragedie?
Davanti alla tenebra che ancora avvolge tanta gente?
Se, come dice un poeta, "la vita è una grande avventura verso la luce" (P. Claudel), credo sia un guadagno saper distinguere oggi tra i bagliori improvvisati dei fuochi artificiali, le scintille scoppiettanti dell'illusionista di turno, dalla luce vera, "quella vera che illumina ogni uomo" (Gv1,9).
Una luce che di forza propria, non artificiale, vuole scaldarti il cuore e illuminare la tua mente.
Una luce così intensa che sola sa fronteggiare certe paure profonde che ci portiamo dentro, illuminando certe notti che sembrano non finire mai. Intanto Gesù viene.
E io vorrei non aver mai smesso di aver paura del buio per avere ancora il cuore pronto, bruciante del desiderio della Luce.
E così prego:
"Guidami luce benigna nel buio che mi circonda, / nera è la notte e ancor lontana la Casa. / Sostieni il mio cuore vacillante; / nell'oscurità del cammino guidami Tu. / Non ti chiedo di vedere oltre e lontano; / solo passo per passo ove posare il piede" (John Henry Newman).
In questa V domenica di Avvento, ascoltando il Vangelo, ci si rende conto che spesso sappiamo valutare la bontà della luce, il suo valore, perché abbiamo potuto sperimentare quanto è buia la notte ("chi potrebbe conoscere la bontà della luce, se non avesse provato le tenebre della notte?" Origene).
L'evangelista Giovanni identifica Gesù, che viene nel mondo come "la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9). Anche Gesù dirà di Sé stesso: "io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8,12).
Cosa dice la nostra fede, cosa c'entra Gesù, luce che illumina ogni uomo, davanti a certe tragedie?
Davanti alla tenebra che ancora avvolge tanta gente?
Se, come dice un poeta, "la vita è una grande avventura verso la luce" (P. Claudel), credo sia un guadagno saper distinguere oggi tra i bagliori improvvisati dei fuochi artificiali, le scintille scoppiettanti dell'illusionista di turno, dalla luce vera, "quella vera che illumina ogni uomo" (Gv1,9).
Una luce che di forza propria, non artificiale, vuole scaldarti il cuore e illuminare la tua mente.
Una luce così intensa che sola sa fronteggiare certe paure profonde che ci portiamo dentro, illuminando certe notti che sembrano non finire mai. Intanto Gesù viene.
E io vorrei non aver mai smesso di aver paura del buio per avere ancora il cuore pronto, bruciante del desiderio della Luce.
E così prego:
"Guidami luce benigna nel buio che mi circonda, / nera è la notte e ancor lontana la Casa. / Sostieni il mio cuore vacillante; / nell'oscurità del cammino guidami Tu. / Non ti chiedo di vedere oltre e lontano; / solo passo per passo ove posare il piede" (John Henry Newman).