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Carissimi amici della Comunità Pastorale di Casa di Betania Esprimere in poche parole ciò che sto vivendo in questo momento, prima della mia partenza dopo questi lunghi anni in Italia, è davvero difficile.
Però sono anche ...
IL SALUTO DI PADRE JOSEPH
Carissimi amici della Comunità Pastorale di Casa di Betania Esprimere in poche parole ciò che sto vivendo in questo momento, prima della mia partenza dopo questi lunghi anni in Italia, è davvero difficile.
Però sono anche contento di partire per la missione per la quale ho tanto sperato e pregato finora.
Vorrei quindi prendermi un momento per ringraziarvi tutti dal profondo del cuore.
Per farlo, mi affido alle parole del Beato Clemente Vismara, che in questi giorni sento particolarmente vicine: “La vita è fatta per esplodere, per andare lontano; se essa è costretta entro i suoi angusti limiti, non può fiorire; se la conserviamo solo per noi stessi, la soffochiamo.
La vita è radiosa dal momento in cui si incomincia a donarla”.
Ci sono tanti sentimenti ed emozioni che sto vivendo in questi giorni e che forse non riesco a esprimere completamente con le parole.
Non era scontato per me trovare una comunità come quella di Agrate – Caponago - Omate, che mi ha accolto così bene sin da quando ero seminarista, fino ad oggi. Mi sono sempre sentito voluto bene. Tanto bene.
A volte penso che sia facile lanciarsi in una nuova realtà sconosciuta, ma è difficile lasciare indietro tanti legami, amicizie e sorrisi che mi hanno accompagnato in questi anni.
Sono un missionario fortunato.
Il Signore mi ha sempre preceduto nel mio cammino e mi ha fatto vedere la Sua Grazia e il Suo volto in tante persone che ho conosciuto in questi lunghi anni in Italia.
Questo rafforza la mia vocazione missionaria e mi dà la forza di continuare a donare la mia vita.
Un enorme grazie a tutti voi, amici e familiari, per il vostro affetto e sostegno.
Ve ne sarò sempre grato.
Chiudo con le parole di p. Giovanni Mazzuconi, primo missionario martire del PIME, prima della sua partenza per la Papua Nuova Guinea: “Non so che cosa Egli mi prepari di nuovo nel viaggio che incomincia domani, so una cosa sola: so che Egli è buono e mi ama immensamente; tutto il resto—la calma e la tempesta, il pericolo e la sicurezza, la vita e la morte—non sono che espressioni mutevoli e momentanee del caro Amore immutabile, eterno”.
Infatti, non so cosa sarà di me domani.
Non so quando ci rivedremo.
Ma sono certo che il Signore sta preparando la strada per me.
E sono anche certo che c'è una comunità, tante famiglie, tanti giovani e tanti amici che mi hanno voluto bene.
È bello partire per la missione con questo sentimento di essere voluto bene.
Con questi sentimenti nel cuore, vi chiedo di custodirmi nelle vostre preghiere e di pregare anche per TUTTI i missionari che conoscete.
Padre Joseph Kiran Polisetty
Missionario del PIME
Però sono anche contento di partire per la missione per la quale ho tanto sperato e pregato finora.
Vorrei quindi prendermi un momento per ringraziarvi tutti dal profondo del cuore.
Per farlo, mi affido alle parole del Beato Clemente Vismara, che in questi giorni sento particolarmente vicine: “La vita è fatta per esplodere, per andare lontano; se essa è costretta entro i suoi angusti limiti, non può fiorire; se la conserviamo solo per noi stessi, la soffochiamo.
La vita è radiosa dal momento in cui si incomincia a donarla”.
Ci sono tanti sentimenti ed emozioni che sto vivendo in questi giorni e che forse non riesco a esprimere completamente con le parole.
Non era scontato per me trovare una comunità come quella di Agrate – Caponago - Omate, che mi ha accolto così bene sin da quando ero seminarista, fino ad oggi. Mi sono sempre sentito voluto bene. Tanto bene.
A volte penso che sia facile lanciarsi in una nuova realtà sconosciuta, ma è difficile lasciare indietro tanti legami, amicizie e sorrisi che mi hanno accompagnato in questi anni.
Sono un missionario fortunato.
Il Signore mi ha sempre preceduto nel mio cammino e mi ha fatto vedere la Sua Grazia e il Suo volto in tante persone che ho conosciuto in questi lunghi anni in Italia.
Questo rafforza la mia vocazione missionaria e mi dà la forza di continuare a donare la mia vita.
Un enorme grazie a tutti voi, amici e familiari, per il vostro affetto e sostegno.
Ve ne sarò sempre grato.
Chiudo con le parole di p. Giovanni Mazzuconi, primo missionario martire del PIME, prima della sua partenza per la Papua Nuova Guinea: “Non so che cosa Egli mi prepari di nuovo nel viaggio che incomincia domani, so una cosa sola: so che Egli è buono e mi ama immensamente; tutto il resto—la calma e la tempesta, il pericolo e la sicurezza, la vita e la morte—non sono che espressioni mutevoli e momentanee del caro Amore immutabile, eterno”.
Infatti, non so cosa sarà di me domani.
Non so quando ci rivedremo.
Ma sono certo che il Signore sta preparando la strada per me.
E sono anche certo che c'è una comunità, tante famiglie, tanti giovani e tanti amici che mi hanno voluto bene.
È bello partire per la missione con questo sentimento di essere voluto bene.
Con questi sentimenti nel cuore, vi chiedo di custodirmi nelle vostre preghiere e di pregare anche per TUTTI i missionari che conoscete.
Padre Joseph Kiran Polisetty
Missionario del PIME