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22 Aprile 2024, 16.04
La partecipazione al CPCP
Sono Suor Angela Luraschi, appartengo alla Congregazione religiosa delle Serve di Gesù Cristo e partecipo al Consiglio Pastorale dal 2017, inviata dalla mia Madre generale a fare da "ponte" fra il mio Istituto ...

14 Aprile 2024, 18.22
La partecipazione al CPCP
È importante che ciascuno si senta chiamato alla formazione del prossimo Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale (CPCP) perché possa svolgere sempre più adeguatamente i compiti per i quali è stato pensato dalla Chiesa ...

08 Aprile 2024, 10.18
IMPEGNARSI: PERCHE' IO?
Sono nel Consiglio Pastorale da diversi anni. Aderendo all'invito dei sacerdoti che chiedevano collaborazione, mi sono sentita interpellata e mi sono resa disponibile cercando di mettere del tempo a disposizione della Comunità. ...

25 Marzo 2024, 11.33
Domenica delle Palme - 2024
Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti». Quando diciamo che questo annuncio è «il primo», ciò ...

18 Marzo 2024, 17.24
FESTA DELLA COMUNITÀ  - 2024
Ho già avuto modo di dire che mi piace molto il nome dato alla Comunità “Casa di Betania” perché evoca una realtà ampia e dinamica, un luogo nel quale ci si trova bene. Don Mauro, che ricordiamo con affetto ...

11 Marzo 2024, 09.45
Le finalità della Comunità pastorale
Come già ricordava il Card. Tettamanzi, «le scelte che oggi stiamo maturando non sono [quindi] una ritirata strategica a fronte delle difficoltà e del :venir meno delle forze, né un qualche ingegnoso artificio istituzionale ...

04 Marzo 2024, 09.08
Cosa si intende per Comunità pastorale
Rinnovo dei Consigli pastorali/I Cosa si intende per Comunità pastorale Per Comunità pastorale si intende «una forma di unità pastorale tra più parrocchie ( di solito di una città o di un comune con ·almeno ...

26 Febbraio 2024, 12.30
Lettera dell'Arcivescovo per l'avvio del percorso di rinnovo dei Consigli pastorali.
Noi cattolici siamo originali. Siamo originali: mentre la tendenza diffusa è cercare di evitare responsabilità e fastidi, ci facciamo avanti per assumere responsabilità. Sentiamo la bellezza e il dovere di essere là ...

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Facciamo il PresepioDalla lettera apostolica di Papa Francesco Admirabile signum
Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia.
Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia.
Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura.
Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo.
E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui.
Con questa Lettera vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe.
Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze...
È davvero un eser-cizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza.
Si impara da bambini: quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare.
Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata.
L’origine del presepe trova riscontro anzitutto in alcuni dettagli evangelici della nascita di Gesù a Betlemme.
L’Evangelista Luca dice semplicemente che Maria «diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio» (2,7).
Gesù viene deposto in una mangiatoia, che in latino si dice praesepium, da cui presepe.
Entrando in questo mondo, il Figlio di Dio trova posto dove gli animali vanno a mangiare.
Il fieno diventa il primo giaciglio per Colui che si rivelerà come «il pane disceso dal cielo» (Gv 6,41).
Una simbologia che già Sant’Agostino, insieme ad altri Padri, aveva colto quando scriveva: «Adagiato in una mangiatoia, divenne nostro cibo» (Serm. 189,4).
In realtà, il presepe contiene diversi misteri della vita di Gesù e li fa sentire vicini alla nostra vita quotidiana.
Perché il presepe suscita tanto stupore e ci commuove?
Anzitutto perché manifesta la te-nerezza di Dio.
Lui, il Creatore dell’universo, si abbassa alla nostra piccolezza. Il dono della vita, già misterioso ogni volta per noi, ci affascina ancora di più vedendo che Colui che è nato da Maria è la fonte e il sostegno di ogni vita.
In Gesù, il Padre ci ha dato un fratello che viene a cercarci quando siamo disorientati e perdiamo la direzione; un amico fedele che ci sta sempre vicino; ci ha dato il suo Figlio che ci perdona e ci risolleva dal peccato.
Comporre il presepe nelle nostre case ci aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme.
Naturalmente, i Vangeli rimangono sempre la fonte che permette di conoscere e meditare quell’Avvenimento; tuttavia, la sua rappresentazione nel presepe aiuta ad immaginare le scene, stimola gli affetti, invita a sentirsi coinvolti nella storia della salvezza, contemporanei dell’evento che è vivo e attuale nei più diversi contesti storici e culturali.
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