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23 Giugno 2025, 12.23

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03 Giugno 2025, 12.52

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26 Maggio 2025, 07.44

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Vieni, Signore Gesù!
Oggi 15 novembre inizia il tempo di AVVENTO in preparazione alla festa del Santo Natale e ripeteremo tante volte questa invocazione Vieni, Signore Gesù!
Con quale spirito la diremo?
Con quali aspettative la pregheremo?
Con quali preoccupazioni la invocheremo?
Nella situazione attuale penso che invocheremo la presenza positiva del Signore perché ci aiuti a superare la pandemia del Covid.
Anche in questi casi si potrebbe dire:” Dio vede che stiamo soffrendo, perché non ci degna di uno sguardo, perché non si muove anche Lui in nostro favore, visto che siamo tutti sue creature e figli suoi?”.
Liberiamo la mente e il cuore dal pensare ad un intervento risolutore dal cielo, perché il Signore non è quello che interviene là dove ci sono le “mancanze” dell’uomo per risanarle.
Il Signore ci ha creati liberi e intelligenti e ci ha anche indicato la strada per risolvere i nostri problemi: la fraternità, il servizio, la ricerca del bene comune e la capacità di opporsi al malessere curando le varie precauzioni.
Si tratta di essere coerenti con noi stessi.
Certamente fa specie il constatare l’universalità della pandemia e vedere come non siamo capaci di fare unità contro di essa.
Le grandi potenze corrono per conto loro magari con la segreta convinzione di poter ricavare un utile per sé stessi.
Se cogliamo con più impegno l’invito di Papa Francesco a vivere la fraternità universale certamente qualche risultato positivo ci potrebbe essere.
E allora, nell’attesa che questo avvenga, ciascuno di noi ci metta del suo per cercare di prevenire, per quanto sia possibile, il male utilizzando tutti gli accorgimenti che si possono attuare, facendo crescere in noi stessi l’atteggiamento della solidarietà.
Con quale spirito la diremo?
Con quali aspettative la pregheremo?
Con quali preoccupazioni la invocheremo?
Nella situazione attuale penso che invocheremo la presenza positiva del Signore perché ci aiuti a superare la pandemia del Covid.
Anche in questi casi si potrebbe dire:” Dio vede che stiamo soffrendo, perché non ci degna di uno sguardo, perché non si muove anche Lui in nostro favore, visto che siamo tutti sue creature e figli suoi?”.
Liberiamo la mente e il cuore dal pensare ad un intervento risolutore dal cielo, perché il Signore non è quello che interviene là dove ci sono le “mancanze” dell’uomo per risanarle.
Il Signore ci ha creati liberi e intelligenti e ci ha anche indicato la strada per risolvere i nostri problemi: la fraternità, il servizio, la ricerca del bene comune e la capacità di opporsi al malessere curando le varie precauzioni.
Si tratta di essere coerenti con noi stessi.
Certamente fa specie il constatare l’universalità della pandemia e vedere come non siamo capaci di fare unità contro di essa.
Le grandi potenze corrono per conto loro magari con la segreta convinzione di poter ricavare un utile per sé stessi.
Se cogliamo con più impegno l’invito di Papa Francesco a vivere la fraternità universale certamente qualche risultato positivo ci potrebbe essere.
E allora, nell’attesa che questo avvenga, ciascuno di noi ci metta del suo per cercare di prevenire, per quanto sia possibile, il male utilizzando tutti gli accorgimenti che si possono attuare, facendo crescere in noi stessi l’atteggiamento della solidarietà.
Ultimo aggiornamento (Venerdì 28 Marzo 2025 22:27)