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Signore se tu fossi stato qui
Nella Casa di Betania Gesù ha vissuto momenti belli e tristi, gioie e sofferenze con i suoi amici, come si vivono nelle nostre case.
In questa settimana abbiamo sperimentato il lutto per la morte di Sara, una ragazza di 21 anni, che ha condiviso tratti di cammino in Comunità.
Riportiamo qui sotto alcune parti dell’omelia di don Davide al funerale.
La morte di Sara ci colpisce maggiormente perché non è avvenuta a seguito di una malattia, di un incidente o di un lungo cammino su questa terra.
Forse, se fosse avvenuta per questi motivi, saremmo tutti un po’ più pronti.
Avremmo trovato un qualcuno o un qualcosa da colpevolizzare.
Ma le cose sono andate diversamente e la sofferenza è ancora più grande.
Sono sicuro che ci porterà a chiederci tante volte perché non ci siamo accorti della sua sofferenza e se avremmo potuto fare qualcosa in più.
Sono domande tutte lecite, tutte vere ma non possono offuscarci il cuore, non possono diventare un chiodo fisso.
Non dobbiamo dimenticare che il cuore dell’uomo rimane sempre un mistero conoscibile solo a Dio.
In tutti noi ci sono sempre un po’ di ombre, di paure e fanno spaventare… In primis noi.
Dobbiamo, prima di tutto lasciare che la misericordia di Dio, che il suo amore, possa rischiarare le nostre tenebre interiori.
Oggi la nostra comunità si stringe attorno a tutta la famiglia di Sara e in particolare ai suoi genitori, Chiara Stefano e alla sorella Valentina per ricordare Sara e sostenerli in questo loro dolore. Vogliamo raccontare di questa nostra amica che si è impegnata con generosità in oratorio nell’annuncio del Vangelo.
Che ha cercato sempre di dare il massimo nello studio.
Vogliamo ricordare la sua timidezza che la portava ad accennare un semplice ma simpatico sorriso sul suo volto.
Davanti alla morte ciò che distingue un Cristiano dal resto del mondo è che possiamo contare sulla promessa di Gesù che oggi risuona in questo Vangelo. “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno.”
La promessa di Gesù ci deve spingere ad uscire dalla nostra disperazione Vorrei aggiungere che la morte di Sara, deve spronarci ad aprire le tante porte del nostro cuore, anche quelle di cui abbiamo nascosto le chiavi.
Impariamo a consegnare la nostra vita a Dio, ma anche a qualche amico, a qualche educatore o a qualche consacrato che ci possa aiutare a sentirci amati.
Ultimo aggiornamento (Venerdì 28 Marzo 2025 22:35)